★★★★★ Questo nuovo lavoro di Elia Scattolon merita di essere letto e consultato perché non solo offre un'esaustiva e dotta disamina sulla ricerca delle cause, ma permette anche di comprendere come è stata considerata l'omosessualità nelle varie epoche storiche. Acuti e stimolanti commenti e alcuni cenni biografici ne rendono avvincente la lettura e lo rendono adatto a tutti" (dott. Cappozzo, medico ginecologo e sessuologo)

★★★★★ Tanta onestà intellettuale. Avrei voluto leggere questo libro trent'anni fa.

Un'enciclopedia gioiello per gli appassionati di sessuologia (e per i curiosi). Un tuffo nella storia dalla Grecia di Aristotele alla genetica, da Freud a Nicolosi.

"L'uomo guarda l'omosessualità come guardava le stelle cadenti, si figura storie e ragioni. Ora, si potrebbe dire che queste storie siano affascinanti e belle, come quelle sulle stelle, che ognuna abbia la sua verità. Non sarebbe però il mio sentimento. Io non vedo che orrore in questo labirinto asfissiante, ogni teoria che ho scoperto falsa è stata per me una contrazione del fegato, ogni volta che ricominciavo da capo una sagra della miseria. Ho bramato l'unica verità, forse sarò pure stato dogmatico, ma a me sembra che il nuovo dogma sia credere che non ce ne sia alcuna. [...] Questa non è, come spesso viene congedata, una questione banale. Non si tratta di una precisazione teorica di un fenomeno rarefatto, o di una soddisfazione intellettuale dei più dotti che lascia indifferenti tutti gli altri. [...] Parlare degli ormoni o delle esperienze precoci o delle situazioni familiari significa parlare di ciò che siamo, di ciò che non siamo e di ciò che avremmo potuto essere; significa comprendere il passato e preoccuparsi del futuro del singolo e della specie. Io non credo che tutti siano disinteressati alla domanda; credo che tutti fingano di esserlo.

Non credo sia giusto cercare di distogliere i giovani dalla ricerca con cretine volgarità Siamo come siamo, quello che dobbiamo fare è accettarci e fare del nostro meglio con ciò che ci è stato dato. Credo anzi che i giovani abbiano tutto il diritto di porsi la domanda sulla causa. Chi risponderebbe mai così a un bambino che chiede perché ha i capelli biondi o perché ha gli occhi azzurri? Non si cerchi quindi di coprire l'imbarazzo dell'ignoranza con la cipria di facili motti filosofici pronti all'uso. La domanda sulla causa è del tutto legittima, viene dalla curiosità più naturale, e credo, come tanti scienziati e ricercatori che ogni giorno lavorano in questo campo con passione e professionalità, che dobbiamo ai nostri giovani una risposta seria, o che siamo dannati".

*DISCLAIMER*
Quest'opera non intende in nessun modo difendere o promuovere le "terapie riparative", né presentare l'omosessualità come una malattia da curare, e si dissocia nettamente da questa e ogni simile forma di violenza. Lungi da questo, l'autore crede nel potere educativo dell'informazione scientifica: è in questo senso che va intesa la ricerca delle "cause", in quanto cause di un fenomeno biologico e sociale degno di studio e interesse.