Dino TonioloQuesto romanzo è un invito a un viaggio da intraprendere durante una o più notti insonni in cui non vi riesce di chiudere occhio, magari in compagnia di uno o più bicchieri di whiskey e con della musica trip-hop in sottofondo. E non si tratta di un vaggio piacevole e costellato di buoni sentimenti (tanto per riuscire ad addormentarsi serenamente), bensì di un vagare inquieto sulla scia di una logica lucida e disincantata: una logica che, più che strumento di potere della mente sulla realtà, diventa espressione della sua impotenza di fronte ai misteri della vita e, soprattutto, della morte. Un libro, dunque, per pochi "eletti" (o forse reietti) in grado di apprezzarne, anzi, sopportarne la lettura... e, al contrario di Nietzsche, il quale nella prefazione de "L'Anticristo" metteva in guardia i suoi potenziali lettori con l'intento velato di solleticarne la curiosità e invogliarli così alla lettura, nel mio caso si tratta di un sincero avvertimento. Read More Read Less
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