"Ritmo, personaggi, ambientazione: e una scrittura perfettamente consapevole di quanto conti avere voglia di arrivare fino in fondo, più in fretta possibile. L'ottimo lavoro di Francesco Torrese, uno che nel crimine sa come affondare le mani." Maurizio de GiovanniFrancesco Saverio Torrese è un autore eclettico che sa passare da un manuale di Burraco ad un libro storico su un Papa con versatilità ma nel corso degli anni ha accentuato la sua vocazione narrativa che in questo suo primo giallo - "È più facile uccidere le donne" - si è fatta palese e naturale. E, come nella pièce teatrale "Il camorrista", l'autore ha posto la corda civile a sostegno della sua narrazione anche nella vicenda di un killer che agisce nella Napoli dei nostri tempi uccidendo serialmente le sue vittime di genere femminile. A contrastare questo disegno il commissario Sergio D'Angelo - sposato con la bella torinese Mara che è in dolce attesa - investigatore sagace che non teme l'azione. Nella città delle belle donne un uomo le uccide dopo averle tagliuzzate ben bene: e sembra con nessun movente tradizionale, se non in forza di una pulsione che il giallista Larsson aveva enucleato nel suo "Uomini che odiano le donne". La squadra di D'Angelo insegue il senso di questo serial-killer che sporca di sangue lo splendido autunno partenopeo. Torrese fa questo sapendo costruire un ingranaggio poliziesco perfetto e non dimenticando di sostenerlo con una lingua classica e veloce senza barocchismi di sorta. Il risultato è la piacevolezza del lettore letterario e di genere ed una suspense che si mantiene autentica fino al terribile ed inusitato redde rationem finale. È nato un nuovo inquirente di fiction da seguire?Vincenzo Aiello IL LIBROIl Commissario Sergio D'Angelo, dopo anni di servizio alla mobile di Torino, ritorna nella natia Napoli a dirigere la Sezione Omicidi.Si trova in breve alle prese con due casi di omicidi di donne da risolvere. I casi appaiono inspiegabili e con una assoluta mancanza di movente che possa indirizzare le indagini.D'Angelo e la piccola task force investigativa che ha creato si accorgono che ci sono anche altri casi irrisolti con caratteristiche similari e dunque deducono di essere alle prese con un serial killer.Nel corso delle indagini comprendono che l'assassino lascia un indizio per ogni omicidio, una sorta di biglietto da visita, come sfida.La storia si dipana attraverso un doppio binario narrativo e una delle 'soggettive' è quella dell'assassino che racconta in diretta i crimini che commette.Ancora una vittima e ancora nessun serio progresso nelle indagini anche se un episodio fa apparire conclusa la caccia a questo inafferrabile criminale.L'assassino, con evidenti problemi di personalità multipla, sarà, come in ogni giallo che si rispetti, difficile da individuare.D'Angelo ha portato con sé da Torino la sua voglia di mettere ordine nel caos sociale e una bellissima moglie, Mara, che nei tempi del racconto scopre di essere in attesa del tanto desiderato figlio.Il 'mostro' che è dentro l'assassino comincia ben presto a debordare prendendo completamente il sopravvento fino a sfidare il commissario in una ultima mortale partita.Il contesto storico e temporale è quello della Napoli di oggi che farà da fondale al racconto con le sue bellezze naturali e architettoniche ma anche con le suggestioni vagamente noir del suo tessuto più intimo;come avverte D'Angelo che immagina che...la città mi veniva incontro come un cuore malato, aritmico, a volte velocissima, a volte lentissima, quasi ferma.L'AUTOREFrancesco Saverio Torrese, penalista di 65 anni.Curatore di rassegne letterarie e cinematografiche. Autore e regista di testi teatrali, da ultimi 'La Condanna' e 'Io sono un camorrista'. Scrittore eclettico spazia dalla letteratura per bambini a thriller storici.Al suo attivo la pubblicazione di 'Vademecum della perfetta inimicizia', 'Email' 'Il burraco per tutti', ' L'anello del Pescatore'.